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Piccoli produttori italiani sulle tavole USA

www.sowinesofood.it – di Paola Chiasserini, 28 Aprile 2021 – L’export per i prodotti italiani agroalimentari rappresenta 8% del nostro PIL ma solo il 30% dei produttori italiani esportano e lo fanno soprattutto nei mercati limitrofi. Il Nord America rappresenta il secondo mercato di destinazione per le specialità agroalimentari del nostro paese, dopo l’Europa. Secondo lo US Census Bureau, l’Ufficio del Censimento degli Stati Uniti d’America, nel 1° trimestre del 2020 le esportazioni di prodotti agroalimentari verso gli USA hanno raggiunto la cifra di 1225 milioni di euro (+ 15,9% rispetto all’anno precedente).

È dai primi anni 80 che gli americani hanno iniziato ad apprezzare i prodotti gastronomici italiani. L’apprezzamento è cresciuto nel corso dei decenni ed oggi sempre di più le nostre eccellenze alimentari sono ricercate dai consumatori statunitensi. Questo grazie all’attenzione crescente verso prodotti di qualità, ma anche in virtù della maggiore consapevolezza dell’importanza di mangiar sano. Ciò è dimostrato dal consolidarsi della Dieta Mediterranea. Quest’ultima infatti anche quest’anno si è classificata come Best Diet nella classifica di US News & World Report, in qualità di dieta salutare e sostenibile.

Facilitare l’export in US: il modello Agritalia

Ma i piccoli produttori italiani e quelli di nicchia faticano ad entrare nel mercato statunitense, a farsi trovare dai consumatori nei supermercati e ad arrivare sulle tavole degli americani. La causa di questa difficoltà è nel modello di importazione/distribuzione dei prodotti e nel fatto che l’America è così frastagliata e enorme, che lo sforzo per far arrivare i prodotti italiani in tutti i mercati è grandissimo. Da qui l’intuito di Sergio Massa, fondatore di Agritalia, azienda napoletana specializzata in programmi di private label e nell’esportazione di prodotti alimentari principalmente dall’Italia al Nord America. Essere responsabili dalla A alla Z della supply chain è fondamentale per il successo di un prodotto. La seconda intuizione che Agritalia ha avuto è quella di leggere i dati di vendita dei retailer (a livello di centro di distribuzione), settimanalmente, per permettere di fare previsioni accurate a livello di magazzino fisico, evitando giacenze o sold out.

Una smart supply chain

Il settore alimentare, infatti, presenta una tra le più complesse supply chain ed è fondamentale che flussi e processi siano ben organizzati perché ogni attore della filiera ne possa trarre beneficio. Rendere la supply chain sempre più smart è la mission di Agritalia. Agritalia è supportata dalle consociate Agrusa, che dal New Jersey gestisce tutte le pratiche legate all’importazione, e Agrilogistica, la nuova piattaforma logistica all’avanguardia situata strategicamente vicino ai principali porti di Napoli e Salerno.

Le tre aziende lavorano in modo sinergico per fornire un servizio sempre più completo ed efficiente. Proponendo un programma innovativo “just in time” riescono ad  avere merce sempre fresca sugli scaffali, eliminando permanenze inutili di magazzino e gli sprechi di cibo, ma anche riducendo i costi e l’impatto sull’ambiente.

Un modello vincente

Grazie a questo servizio Agritalia negli ultimi anni ha triplicato il fatturato passando a 68 milioni nel 2020. Oggi l’azienda napoletana può contare su un portafoglio di oltre settecento prodotti. Tra questi ci sono pasta (l’azienda collabora con oltre 20 pastifici italiani), olio extra vergine d’oliva (del quale l’azienda vanta una quota del 5% dell’export dall’Italia verso gli Stati Uniti), sughi, aceto balsamico di Modena IGP. Ma anche cous cous, surgelati (pizza e gelato italiano) e prodotti biologici. Tutti provenienti da oltre 100 produttori italiani, fornitori certificati da tutte le regioni d’Italia, per il 90% composto da piccole e medie imprese.

Ai rivenditori esteri, interessati ad inserire nel loro catalogo prodotti nostrani, Agritalia propone soluzioni chiavi in mano dalla individuazione dei fornitori al riordino a scaffale. Mentre per i piccoli e medi produttori italiani Agritalia rappresenta l’opportunità di una vetrina privilegiata sul mercato USA.

Il modello di successo di Agritalia si chiama Automated Replenishment Program (Arp), un innovativo sistema di gestione operativa che rivoluziona l’importazione e l’esportazione, garantendo un risparmio di costi unico nel settore e una vasta gamma di vantaggi. ARP consente di efficientare il sistema produttivo. Analizzando i dati delle vendite ARP permette di pianificare il lavoro dei fornitori, razionalizzare i carichi di merce in partenza, consegnare anche un singolo pallet direttamente ai centri di distribuzione regionali. Il tutto garantendo la massima flessibilità anche per piccoli progetti di private label.

L’impegno nella sostenibilità di Agritalia

L’azienda è fortemente impegnata anche sul fronte della sostenibilità. Tre sono i principali punti su cui Agritalia sta investendo: la riduzione delle emissioni di Co2, del consumo di energia e degli sprechi alimentari. Ciò grazie ad una gestione ottimizzata della supply chain, alla programmazione attenta e precisa delle produzioni dei fornitori e allo smart sourcing delle materie prime e anche del packaging.

In particolare, per quanto riguarda il settore private label, Agritalia sta anche lavorando sull’adozione di imballaggi ecosostenibili, sull’utilizzo di materie prime derivanti da economie circolari e sul lancio di prodotti che nascono da processi produttivi green per ampliare il perimetro della sostenibilità. Questo sforzo è stato molto apprezzato dai clienti che sempre di più sentono l’esigenza di ridurre il loro impatto ambientale anche per migliorare la percezione che i consumatori hanno della loro insegna. E per questo cercano partner proattivi per rendere sostenibile l’intera supply chain.

Attenzione per i dettagli, scrupolosità nell’analisi dei processi e soprattutto la grande spinta all’innovazione hanno permesso ad Agritalia di vincere il “National Supplier of the Year 2019 & Special Recognition” di Whole Foods Market, colosso americano del mangiare sano e sostenibile: un importante riconoscimento della qualità del lavoro svolto.